Pensione all' Estero

Anche se molti non lo sanno, chi decide di cambiare vita e trasferirsi all'estero, può ricevere la pensione di anzianità, senza dover pagare le pesanti tasse che vengono applicate in Italia. 
Questo significa che, vivendo all'estero, si può percepire una pensione più alta che in Italia. 
Si tratta di un'operazione assolutamente legale, che permette (giustamente) di evitare di pagare le tasse, per quei servizi dei quali a tutti gli effetti non si usufruisce, in quanto residenti all'estero.  

Oggi andiamo a vedere come tutto questo è possibile e quali sono i passi che devono essere compiuti, per riuscire ad ottenere il denaro che ci spetta, qualora decidessimo di vivere felici la nostra pensione, in un paese estero.


In Quali Stati Esteri Posso Percepire la Pensione


La prima informazione importante da conoscere è quali sono gli Stati esteri che permettono quest’operazione; fortunatamente il Governo italiano ha stretto numerose convenzioni in questo senso, per cui la lista delle Nazioni europee ed extraeuropee che permettono di espatriare e percepire la pensione a regime agevolato, è piuttosto consistente. Inoltre sono state stipulate apposite convenzioni bilaterali con alcune particolari Nazioni, verso le quali l'emigrazione italiana è più forte.


Nella seguente tabella riassumo tutti gli Stati, nei quali il Governo Italiano permette di percepire la pensione senza subire la doppia tassazione, cioè quei paesi dove, alla somma che ci spetta, viene applicata la tassazione dello stato estero, ovvero quella per noi più conveniente. 


PAESI CONTRAENTI:
Albania, Algeria, Argentina, Australia, Austria, Bangladesh, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cipro, Corea del Sud, Costa d'Avorio, Danimarca, Ecuador, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Estonia, Etiopia, Filippine, Finlandia, Francia, 
Georgia, Germania, Ghana, Giappone, Grecia, India, Indonesia, Irlanda, Israele, Jugoslavia, Kazakhistan, Kuwait
Lituania, Lussemburo, Macedonia, Malaysia, Malta, Marocco, Mauritius, Messico, Mozambico, Norvegia, Nuova Zelanda
Oman, Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania
Russia, Senegal, Singapore, Siria, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Tanzania, Thailandia
Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Ucraina, Uganda, Ungheria, Unione Sovietica , Uzbekistan, Venezuela, Vietnam
Zambia


Nota 1: La convenzione con l'Unione Sovietica si applica ai seguenti paesi: Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Moldavia, Kirghisistan, Tagikistan e Turkmenistan.
Nota 2: La convenzione con la Jugoslavia si applica ai seguenti paesi: Bosnia Herzegovina, Croazia, Slovenia, Serbia e Montenegro.

Va specificato che, una parte della tassazione italiana sulla pensione, persiste a prescindere dal Paese estero di destinazione, si tratta delle addizionali comunali e delle addizionali regionali, che si applicano anche a chi risiede all'estero e che sono soggette a piccole variazioni annuali
.

Come Fare per Ricevere la Pensione all'Estero


La prima cosa da fare è scaricare, dal sito dell’Agenzia delle Entrate, i documenti che riguardano la Dichiarazione dei Redditi dei Residenti all'Estero, si tratta di alcuni documenti che devono essere letti con molta attenzione e che spiegano quali sono le caratteristiche che un “non residente” deve soddisfare, al fine di poter usufruire di queste agevolazioni.

Il documento più importante però, riguarda le Convenzioni di cui accennavamo prima, e l’elenco, Paese per Paese, degli stati che hanno stipulato un accordo Bilaterale con l’Italia, con specificato in quale dei due Paesi, il contraente debba pagare le tasse. E’ naturale immaginare che, per quei paesi esteri in cui non viene applicata la tassazione italiana, le imposte da pagare sulla nostra pensione siano molto meno pesanti.

A questo punto è necessario compilare Domanda di Esenzione dall'Imposizione Italiana sulle Pensioni, il modulo va presentato alla propria sede Inps (Gestione ex Inpdap) - provinciale o territoriale - che si occupa del pagamento della pensione: questa provvede a trasferire la nostra pensione all’Ufficio Pensioni Estero di competenza.

Addio Assegno Sociale


Ogni anno l’Inps determina le condizioni per le quali, le persone che hanno più di 65 anni, possono richiedere il versamento dell’assegno sociale, cioè una somma in denaro che serve ad aiutare chi percepisce un reddito troppo basso per poter condurre una vita quantomeno dignitosa. Per il 2012 l’assegno spetta a chi percepisce e dichiara un reddito inferiore ai 5.577 euro annui.

Purtroppo, chi decidere di trasferirsi all'estero e cambiare vita, anche se la sua pensione lavorativa gli garantisce un reddito inferiore a quello richiesto dall’Inps, non può più ricevere l’assegno sociale. 

Chi dunque ha intenzione di muoversi in questa direzione, deve fare i conti anche con la perdita di questa eventuale entrata.

Come Viene Versata la Pensione all'Estero


Chi ha intenzione di trasferirsi in uno dei paesi dell’Unione europea (Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Spagna) può richiedere che gli venga versata la pensione in una delle seguenti modalità:
  1. Su un conto corrente bancario estero, indicando le coordinate bancarie
  2. Su un conto corrente postale estero, indicando le coordinate del conto corrente postale
  3. Tramite l’emissione di un assegno bancario in euro
Per chi invece decide di stabilire la propria residenza in uno stato al di fuori dell’Unione europea, le condizioni e le modalità di pagamento possono essere varie. La soluzione migliore (come specificato sul sito dell’INPS), consiste nello scrivere un email all’Ufficio Pensioni Estero (pensionatiestero@inpdap.gov.it) per richiedere tutte le informazioni necessarie.
La periodicità dei pagamenti rispetta le scadenze classiche delle pensioni pagate in Italia, cioè:
  • Mensile, se l'importo della pensione è maggiore di 65 euro.
  • Semestrale, se l’ammontare della pensione è maggiore di 5 e minore di 65 euro.
  • Annuale, se l’importo totale è minore di 5 euro


Quanti Sono i Pensionati che Scappano all'Estero


I numeri sono impressionanti e il fenomeno, probabilmente anche causa l’attuale crisi economica, è in continua espansione: Negli ultimi dieci anni sono quasi mezzo milione gli italiani che hanno deciso di lasciare l’Italia e trasferirsi all’estero, soprattutto in località esotiche. 

In generale le mete più ambite sono Brasile, Isole Canarie e Repubblica Dominicana, cioè quei luoghi dove la situazione politica, la sanità e più in generale la qualità della vita, permette di vivere felici, senza troppi rischi. Molti meno sono invece i pensionati che, armatisi di coraggio, hanno scelto di cambiare vita verso mete meno sicure, ma decisamente più economiche, come la Tailandia, le Filippine o il Marocco.  

Vivere all'estero e continuare a percepire la pensione italiana, senza l’esagerata e crescente pressione fiscale applicata nel nostro Paese, può essere un’ottima soluzione per cambiare vita e iniziare una nuova avventura, in modo sereno ed economicamente vantaggioso.

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